martedì 12 maggio 2015

L'UNITA': ULTIMO ATTO?

L'estate scorsa ho pubblicato un pezzo sulla chiusura dell'Unità; poiché lo storico quotidiano continua a fare parlare di sé e della propria storia, sento il dovere di riprendere il discorso.
In questi giorni è stato reso noto che Concita De Gregorio, direttore del giornale dal 2008 al 2011, è stata chiamata a rispondere per il pagamento dei debiti della Nuova Iniziativa Editoriale S.p.A. (Nie), andata incontro a fallimento.
L'ex direttore è responsabile in solido insieme alla Nie e ad altri nomi legati allo storico quotidiano.


Avendo una chiara idea di cosa sia un pignoramento, sotto il profilo sia pratico che teorico, mi guardo bene dal fare della facile ironia sulla vicenda; d'altro canto, non posso che constatarne la normalità.
Mi sorprende, pertanto, che su lastampa.it Jacopo Iacoboni, cercando di sviluppare un ragionamento difensivo a favore della De Gregorio e delle altre persone coinvolte (come la giornalista Natalia Lombardo), parli di "una chiamata implicita a star zitti e a non disturbare".
Tra le altre fonti che mi permetto segnalare ai lettori c'è anche un video realizzato da Corriere TV.
Al di là dei possibili risvolti, principalmente di natura processuale, non sembrano esserci persecuzioni in atto: delle persone fanno causa al giornale; a seguito della vittoria vantano il diritto a un risarcimento; il primo soggetto cui rivolgersi è l'editore, la Nie, che però è fallita, il che vuol dire che soldi non ne ha; i creditori allora si rivolgono a coloro i quali risultano solidalmente responsabili (per legge, non per un capriccio del destino); tra gli altri, l'ex direttore Concita De Gregorio.
Che altro si può aggiungere? Cosa c'è di strano?
E' come lamentarsi del fatto che al ristorante, dopo avere mangiato, venga presentato il conto al cliente.
Stupiscono la levata di scudi e lo sdegno, perché la sequenza di eventi che ho semplicisticamente ricostruito è riconducibile a un concetto, molto caro a un certo mondo intellettuale, cui la De Gregorio appartiene: il concetto di legalità, di cui lei è stata un egregio difensore.
Perché al di là delle belle parole e delle lodevoli manifestazioni pubbliche, il rispetto e la tutela della legalità si riconducono ad un semplice codice di comportamento: fare il proprio dovere e, quindi, pagare ciò che è dovuto.

Nessun commento:

Posta un commento