Qualche
tempo fa mi sono interrogata sul recente boom della letteratura
(pseudo)erotica e in particolare sul grande successo della saga di Cinquanta Sfumature di E. L. James. Adesso, per puro masochismo – non
sadomasochismo, eh! - ho deciso di farla completa e sono andata al
cinema a vedere il film tratto dal primo libro della trilogia, la cui locandina dice "perdi il controllo". Maddeché????
Innanzitutto,
sapevo di avere una tessera che mi avrebbe permesso di ottenere uno
sconto sul biglietto in quel determinato cinema, ma al momento di
pagare ho dimenticato di tirarla fuori accorgendomi troppo tardi di
aver buttato ben 15 euro (eravamo in due) per un film di dubbio
gusto. Entriamo in sala ad una settimana esatta dal lancio del film
e, con mio sommo stupore, ho constatato che era praticamente vuota.
Qualche ragazzina, tre o quattro coppie e due uomini di età avanzata
da soli, uno dei quali era dietro di me e aveva un cappello (come la
mamma mi ha insegnato, "diffidare sempre dagli uomini col
cappello al cinema"!).
Ma
comunque, prima ci fanno vedere i videoclip delle canzoni usate nel
film e poi finalmente parte Cinquanta sfumature di grigio. Adesso
mettetevi comodi, ché vi racconto la storia. Ci sono degli spoiler,
quindi se non avete intenzione di andare a vedere il film o se già
ne conoscete la trama, leggete pure, altrimenti fermatevi.
SPOILER!
Kate
deve scrivere un articolo per il giornale dell'università ma
purtroppo sta male e decide di mandare la sua coinquilina Anastasia
(che però nel film non dice mai "chiamami Ana") ad
intervistare il ricchissimo Christian Grey. La ragazza va e si trova
davanti un uomo estremamente elegante, affascinante e tutto quanto, e
dopo avergli fatto domande assurde se ne va. Nel frattempo lui, come
uno stalker, viene a sapere tutto di lei e si presenta al ferramenta
dove lei lavora. A lei viene quasi un infarto e insomma, si rivedono
dopo un po' di tempo. Si piacciono, vogliono stare insieme ma lui è
combattuto, non fa altro che dirle "devo stare lontano da te ma
non ci riesco" e lei gli risponde "non farlo" (sì,
esattamente come Twilight). Alla fine cedono, escono insieme e lui le
spiega che non è fatto per le storie d'amore ma ha gusti
particolari. E non intende dire che anche a lui la caponata piace col
dado. Le fa firmare un accordo di riservatezza e le propone di
stipulare un contratto in cui, in diversi punti, si spiega che a lui
piace fare il dominatore e lei deve sottomettersi e non raccontarlo a
nessuno. Lei, 'sta firma del contratto, se la porta per le lunghe, ma
ad un certo punto viene fuori che lei non ha mai avuto nemmeno un
rapporto normale, quindi lui risolve la situazione e Anastasia va in
estasi. Poi, per farle avere un assaggio di ciò che avrà se firmerà
il contratto, Christian la porta nella stanza dei giochi (che pare un
incrocio tra una stalla e la stanza delle torture medievali), la
lega, le dà qualche pacca sul sedere e si divertono. Più in là lei
capisce che lui è un animo tormentato e vuole vedere a che livello
può spingersi, quindi gli dice di farle le cose peggiori di cui è
capace. Lui le dà sei colpi di cinghia sul popò, ma belli forti, lei
piange, non vuole più vederlo, lo lascia e se ne va.
FINE
SPOILER
Una
storia entusiasmante, vero? Io ho sbadigliato per due ore, interrotta
ogni tanto dal bisogno di andare in bagno (non vedevo l'ora che
arrivasse l'intervallo per farla) e dal mio accompagnatore che
seguiva dal cellulare la partita di Europa League e ogni tanto
esclamava "gooool". A bassa voce, s'intende, se no
disturbavamo gli altri spettatori.
Ma
dov'erano tutti gli allupati, le sognatrici urlanti e le urlatrici sognanti che mi aspettavo
di vedere? E quelli che (come ho letto sul giornale) hanno deciso di consumare al cinema, tanto che hanno trovato preservativi usati nei bagni? L'avevano già visto nella settimana precedente oppure
preferiscono gli spettacoli della sera? No, perché io sono andata a
quello delle sei del pomeriggio, forse erano tutti a studiare o
dovevano ancora uscire dal lavoro. Chissà!
C'è
chi mi ha chiesto se il film fosse così spinto. Onestamente non sono
un'esperta di film spinti, ma non capisco perché di lui si veda solo
il popò (notevole, per carità, anche se Jamie Dornan non mi piace
così tanto) e di lei si veda praticamente tutto. Non l'ho trovato
così hot come immaginavo che fosse e, ovviamente, è inconcluso,
dato che ci aspettano altri due capitoli della trilogia. Questo per
rispondere al "ma che è? accussì finìu?" che ho sentito
dietro di me quando sono partiti i titoli di coda.
Ieri
ho scoperto casualmente che l'attrice che interpreta Anastasia, cioè
Dakota Johnson, ha chiesto ai suoi genitori, Don Johnson e Melanie
Griffith, di non andare a vedere il film. Che fai? Ti spogli
completamente, giri scene hard e poi chiedi a mamma e papà di non
guardare il tuo capolavoro perché ti vergogni? Che lo guardi tutto
il resto del mondo non importa, vero? Cose strane di Hollywood che
noi comuni mortali non possiamo capire...
Comunque,
lo confesso, il film non è così bello pure perché è palesemente
finto. Va bene, lui è ricchissimo, bellissimo, elegantissimo, tutto
issimo, ma nella vita reale non capita a nessuna di gemere in quel
modo solo per un bacio sul collo o sulle labbra, come non è
credibile che ci si blocchi sul modo che ha lui di ticchettare con le
dita sul tavolo. Se devo essere sincera, posso dire di aver gradito le scene in cui sorvolavano la città (non ricordo quale fosse, penso Seattle) con l'elicottero che guida lui (e vi pareva che non sapesse anche pilotare l'elicottero? Quello sa fare tutto). Finte anche quelle, ma carine. Il resto è un bel punto interrogativo.
Adesso aspettiamo
un pochino, perché, sempre per il mio masochismo, mi sa che andrò a
vedere anche gli altri due film, il nero e il rosso, che non è
Stendhal al contrario né la bandiera del Milan.