mercoledì 25 aprile 2018

PERCHE' LORO, PERCHE' LUI

Sorrentino ci riprova: raccontare un personaggio pubblico ancora in vita. Ai tempi de Il Divo ha raccontato Andreotti, usando un'interessante chiave di lettura: descrivere il modo in cui un personaggio viene percepito dalla gente piuttosto che raccontarne la vita, indugiare sull'icona più che sulla figura storica.

In Loro 1, prima parte dell'opera incentrata sulla figura di Silvio Berlusconi, Sorrentino prova nuovamente a raccontare il personaggio attraverso gli occhi di chi lo incontra e ha una relazione con lui. Il regista sembra avere detto che il film avrebbe raccontato una "storia d'amore", senza specificare tra chi. Dopo aver visato Loro 1 si capisce che questa storia d'amore è quella tra Berlusconi e...tutti. Non un lui e lei, ma un lui e loro. Perché Berlusconi si è sempre voluto proporre come un leader che vuole essere amato, ammirato, che vuole piacere. L'ammirazione più che il consenso, l'entusiasmo più che il sostegno.
Tutti i personaggi presenti nel film raccontano i diversi modi di vivere la storia d'amore con Berlusconi: la moglie Veronica è la storia in crisi che Berlusconi corteggiatore cerca di superare, il deputato, il Ministro Santino Recchia è il traditore che il Berlusconi tradito allontana, Apicella è l'amore tradito per un altro (scoprite chi è), mentre Morra vive il colpo di fulmine, la cotta, per Berlusconi.
La narrazione non ha ad oggetto la sfera pubblica, ma quella privata, intima.
A unire tutto la fotografia pregiata, ormai tratto peculiare delle opere del regista napoletano. Distintivo è l'uso che Sorrentino fa ormai della luce, elemento che non assume una funzione ma sembra più ricoprire un ruolo, al pari degli attori.
Un opera raffinata, che merita di essere apprezzata sul grande schermo.

mercoledì 7 febbraio 2018

5 ANNI DI BLOG o Il lustro dell'entusiasmo



Questo pezzo nasce per caso. Stavo aggiornando il profilo facebook e ho notato che l’avventura di questo blog è iniziata cinque anni fa. Penso “Oh, si va avanti….”. 
Non amo la frase “Il tempo passa”. Ha il sapore della passività, del subire il tempo. 
Altrapagina non è nata per questo. Altrapagina è nata per guardare avanti.
Per caso mi sono ricordato dell’anniversario, ma non è per caso che ho creato la pagina, come non è per caso che ho chiesto a Valentina di darmi una mano.
Questo blog è nato dalla passione per la lettura. In genere chi si mette a scrivere è abituato a leggere molto, e avendo finito di leggere quello che aveva, è rimasto con un po’ di quello che chiamo “appetito intellettuale”.
C’è gente che impara a cucinare per preparsi il proprio piatto preferito, noi scriviamo perché giri in rete qualcosa di piacevole da leggere. Ed è chiaro che se quello che scriviamo piace a sempre più persone, siamo più contenti.
Per questo Altrapagina nasce per guardare avanti, per guardare oltre.
Risultato che cerchiamo di ottenere studiando e ragionando sui contenuti da proporre, sullo stile da adottare, sulla cura del blog. Non è un lavoro, perché nessuno ci paga (Sponsor! Dico a voi…) ma è un’attività, fatta per passione. Quindi portata avanti con passione.
Quindi cosa festeggiare oggi? Cinque anni di entusiasmo, direi. E la consapevolezza che ne è valsa la pena. Non uso congiuntivo perché non ho dubbi in proposito.
Concludo con un doveroso classico: il ringraziamento ai lettori.
Grazie di averci letto, criticato, incoraggiato. Spero che quanto fatto finora vi sia piaciuto perché, come detto prima, qua si va avanti.