mercoledì 18 giugno 2014

Cartaceo vs digitale, l'eterna lotta. Leggere un ebook non significa abbandonare la carta stampata.

Come tutti gli altri campi, anche la letteratura progredisce e impara a servirsi delle nuove tecnologie, sia per un risparmio in termini economici ed energetici, sia per raggiungere fette più grandi di pubblico. Oggi, per leggere, non abbiamo più bisogno di tenere un libro in mano, ma possiamo "sfogliare" un testo direttamente dal nostro dispositivo elettronico.

L'avvento del digitale, però, ha diviso i lettori più accaniti in due fazioni contrapposte: gli integralisti del cartaceo e quelli che, invece, provano di buon grado i nuovi strumenti. Io personalmente faccio parte della seconda categoria.
Ho comprato il mio Kindle circa un anno e mezzo fa, e devo dire che è stato un vero e proprio affare. Personalmente lo considero un investimento, perché magari spendi di più nel momento dell'acquisto, ma poi risparmi un sacco di soldi sui libri e tanto, tanto spazio a casa, se ti trovi nella condizione di non avere più neanche un buco in cui infilare un tomo che hai finito di leggere. Specialmente se questo tomo è Il cardellino di Donna Tartt, che gliele poteva aggiungere altre seicento pagine.
Con un ebook reader puoi benissimo portarti dietro decine di libri, se sei una persona che ha bisogno di poter scegliere e a cui non basta un solo titolo per volta. "Ma" – obietteranno gli integralisti della carta stampata – "a un certo punto si scarica e devi attaccarlo alla presa; e poi non senti l'odore delle pagine!!! "Fatemi capire, avete cellulari da 700 € perennemente in carica perché poveracci non ne possono più di essere usati e si scaricano per disperazione, e vi lamentate di uno strumentino che potete benissimo attaccare alla presa di notte mentre dormite? E poi non sapevo che ci fossero tanti sniffatori di pagine. Certo, tenere un libro tra le mani e percepirne olfattivamente il profumo è bellissimo, ma non è che stiamo lì tutto il tempo col naso tra le pagine ad aspirare in stile Hoover l'essenza libresca.
Io non voglio dire che un metodo di lettura sia migliore dell'altro, ma quello che non capisco è perché tutti (o quasi) s'intestardiscano a pensare che il digitale escluda necessariamente il cartaceo. Che le case editrici, soprattutto quelle nuove, puntino moltissimo (o esclusivamente) sugli ebook è un dato di fatto, ma non significa che dobbiamo leggere solamente questi. Innanzitutto moltissimi testi non sono stati convertiti in digitale ed esistono solo in brossura o rilegati, ma poi ccà nisciun è fess: se un libro in cartaceo mi costa 25 € e in versione ebook posso prenderlo a 6 €, per quale motivo, specialmente se non sono sicura che possa piacermi, dovrei buttare 19 €? 19 € che potrei usare per comprare tante altre cose, anche una bella brioche con gelato e panna, ché ora fa caldo e nella vita ci sono tante altre cose belle.
Non parliamo poi della quantità enormemente inferiore di carta che serve! Ci affanniamo tanto a fare gli ecologisti, a salvaguardare le foreste (conosco gente che a tavola cerca di non usare i tovaglioli di carta per pulirsi la bocca, perché è contro il disboscamento) e il pianeta, e poi non cogliamo una delle poche occasioni che abbiamo per far respirare il pianeta?

Ci sarebbero tante altre cose da dire su questi dispositivi, ad esempio che danno la possibilità di evidenziare, sottolineare, mettere note e segnalibri, ingrandire o modificare i caratteri, cercare sui vocabolari parole sconosciute e, di contro, che si possono affaticare gli occhi (anche se dipende dai modelli, non tutti sono retroilluminati). La cosa importante da capire è, però, che sono uno strumento validissimo per chi è veramente appassionato di lettura: danno la possibilità di avere libri sul momento e di leggerli come più ci piace. Non sono aggeggi demoniaci, quindi sarebbe bello se si evitassero certe polemiche, soprattutto quando gli integralisti del cartaceo parlano mentre whatsappano con gli amici dal loro iPhone5.

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